Durante il periodo Carbonifero vi erano
grandi foreste che ricoprivano la gran parte dei territori emersi. Nei depositi
carboniferi non è difficile trovare fossili di equiseti, felci di grandi dimensioni e licopodi.
Sicuramente tra i generi maggiormente
diffusi vi era Calamites. Queste
piante appartengono all'ordine degli Equisetales (equiseti) e potevano
raggiungere facilmente i 10-20 metri di altezza (i nostri equiseti attuali
raggiungono al massimo poche decine di centimetri). Come avviene spesso in
paleobotanica, fossili di parti diverse della stessa pianta vengono indicati
con nomi diversi: ad esempio i resti fossili di foglie di Calamites vengono chiamate Annularia
e Asterophylites. La struttura tipica
di Calamites, come tra l’altro quella
degli equiseti attuali, era costituita da nodi e internodi, dove a ogni nodo si
sviluppavano le foglie.
Con l’inizio del Permiano, a causa del
cambiamento del clima che da umido e caldo divenne secco e arido, il genere Calamites si estinse. Tuttavia nel
Triassico comparve il genere Neocalamites
molto simile alle forme carbonifere. Le Equisetofite (dette anche Sfenofite)
presenti oggi, come detto in precedenza, sono di piccole dimensioni e si
ritrovano anche nei nostri boschi e campagne in zone umide.Fossili di fusto di Calamites suckowii (Carbonifero di Clue de Verdaches - Francia) |
Annularia sp. (foglia di Calamites) |
Ricostruzione di Calamites (da Taylor, 1904) |
Autore Dario M. Soldan
Nessun commento:
Posta un commento