La biostratigrafia è quella parte della
stratigrafia che si occupa di ordinare le successioni di rocce sedimentarie in
base al loro contenuto paleontologico. In qualsiasi successione lo studio
biostratigrafico è essenziale (ovviamente se in tale successione vengono
ritrovati fossili). In particolare alcuni gruppi fossili (ad esempio ammoniti e
foraminiferi planctonici) hanno una rapida evoluzione e alcune specie hanno una
distribuzione limitata nel tempo tanto che vengono definite specie marker.
Queste specie marker hanno spesso una diffusione cosmopolita, tanto che quando
si trova in alcuni strati di una qualsiasi successione, si desume che quegli
strati risalgono a quel determinato periodo.
Purtroppo nel passato molti fossili
venivano raccolti e descritti senza tener contro della stratigrafia col
risultato che specie più antiche e recenti venivano mescolate tra loro. Nella
paleontologia moderna la biostratigrafia è importante in quanto ci permette di
correlare successioni distanti tra loro, ma anche di studiare la storia
evolutiva dei vari gruppi fossili.
Ho messo un piccolo esempio: nel Rosso
Ammonitico possiamo ritrovare l’ammonite Arieticeras del Pliensbachiano superiore e Hildoceras, tipico genere del Toarciano (Fig. 1). Spesso in alcune
località il Pliensbachiano affiora solo per pochi strati mentre il
Toarciano è rappresentato da più strati (Fig. 2). Cosa succederebbe se tali fossili
fossero raccolti senza tener contro della stratigrafia?
Semplice: la
composizione faunistica sarebbe stravolta senza più capire quali sono le forme
più antiche da quelle nuove, e i fossili perderebbero di valore scientifico. Si
può dire che ad ogni strato, o meglio il contenuto paleontologico di ogni strato,
corrisponde ad un’istantanea della vita presente in un determinato ambiente e
in un determinato momento del passato.
Questo è solo un piccolo esempio, se
volete banale di specie molto conosciute, per far capire come sia importante la
stratigrafia (e in particolare la biostratigrafia) per la ricostruzione del
passato. Ma pensate se si raccogliessero specie nuove senza tener conto della
stratigrafia, quanti problemi verrebbero a crearsi nella ricostruzione della
storia evolutiva. Purtroppo questo è un problema ben noto a molti tassonomisti
che studiano collezioni antiche, e che spesso non riescono a ricostruire la
storia evolutiva di un genere o anche di una specie per mancanza di dati
stratigrafici.
Figura 1. Esempio di fossili marker quali le ammoniti del Giurassico inferiore.
Arieticeras compare prima di Hildoceras.
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Figura 2. Esempio di Rosso Ammonitico Lombardo: i primi strati (a sinistra)
rappresentano il Pliensbachiano mentre i restanti sono tutti riferibili al Toarciano. |
Va bene il commento dei tuoi dati, però le ricerche stratigrafiche vanno avanti specialmente in Appennino e tra gli strati ad Arieticeras e quelli ad Hildoceras ci sono molti altri livelli fossiliferi. Probabilmente sono presenti anche in Lombardia, ma vanno cercati e ci vuole molto tempo e passione. Saluti Federico Venturi
RispondiEliminaSi certamente ci sono altri dati e interessanti ricerche da fare in Lombardia Questo post divulgativo piu che altro serve solo per far capire un po' come funziona la biostratigrafia.
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