Melegnano
non ha un territorio molto esteso, tuttavia è possibile trovare piccole zone
naturali ed immergersi in ambienti tipici della nostra pianura.
Situata
tra la confluenza col Lambro e la roggia Vettabbia, si trova un’area boschiva di
circa quattro ettari che viene chiamata oasi di Montorfano. Tale area era
inizialmente incolta e successivamente fu ricostituita grazie al WWF che ha
ripiantato alberi tipici della pianura Padana. Ora il bosco di Montorfano fa
parte del Parco Agricolo Sud Milano ed è una zona sotto tutela ambientale.
La
flora è assai variegata: in essa spiccano particolarmente grandi pioppi (Populus alba), l’ontano nero (Alnus glutinosa), aceri (Acer campestre), sambuchi neri (Sambucus
nigra) e il biancospino (Crataegus
monogyna). Numerose sono anche le piante erbacee sia di prato che di zone
umide.
Sono
state riprodotte anche alcune zone acquitrinose, piccoli stagni, dove è
possibile osservare facilmente tartarughe e numerosi esemplari di anfibi tra
cui la raganella (Hyla arborea) e il
raro rospo smeraldino (Bufo viridis).
Facile da osservare sono anche i numerosi aironi cenerini (Ardea cinerea) e gallinelle d’acqua (Gallinula chloropus) che stanziano negli stagni e nei pressi della
Vettabia. Occasionalmente sono presenti anche
altri uccelli migratori come il germano reale (Anas platyrhynchos). Per quanto riguarda i mammiferi sono segnalati
nell’oasi le tipiche specie dei boschi di pianura quali il riccio (Erinaceus europaeus) e il coniglio
selvatico (Oryctolagus cuniculus).
Oltre
ai vertebrati, si possono osservare numerosi invertebrati: soprattutto in
questa stagione sono numerose le specie di libellule che si possono ammirare lungo il sentiero
dell’oasi.
L'oasi
è sempre accessibile e se ne consiglia la visita proprio nel periodo estivo a
chi fosse interessato a fare una piacevole passeggiata in mezzo al verde: è
proprio in questo periodo dell’anno che la natura ci regala i suoi colori più
belli.
Confluenza col Lambro e la roggia Vettabbia. |
Tartaruga nello stagno dell'oasi. |
Libellule presso lo stagno. |
Sentiero dell'oasi. |
Tratto del percorso tra il bosco. |
Tratto da Il Melegnanese
autore Dario
M. Soldan
Finalmente anche altri si accorgono del "nostro" bel Bosco!
RispondiEliminaSpero che tu riesca a farlo curare più di quanto ci abbiamo provato noi!
Di sera e non solo, diventa un rifugio per donnine e spacciatori, soprattutto la parte che dal ponte va verso la via Emilia!
Si è un peccato, dovrebbe essere più valorizzato. Nel nostro piccolo proviamo a far conoscere ai melegnanesi, e non solo, la bellezza e l'importanza naturalistica di tale bosco. Speriamo che le autorità riescano a tutelare di più l'oasi!
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