Durante una ricerca sulle formazioni geologiche
dell’alta Brianza (zona a sud della città di Lecco), ho trovato notizie del
ritrovamento dei resti di un vertebrato in rocce del Cretacico superiore. Tali
informazioni le ho potute leggere nel libro Elementi di geologia pratica e
teorica scritto nel 1847 dal professore Giacinto Collegno che testualmente
riporta a pagina 244: “Appiè delle Alpi lombarde, il terreno etrurio seguisi,
quasi non interrotto, fra il Ticino e l’Oglio, e vi è formato di arenarie e
marne calcaree che i signori fratelli Villa dividono in tre gruppi, l’inferiore
de’ quali contiene avanzi di retepore, coralli e di una specie nuova di de’
sauriani (Hyleosaurus Villae,
Balsamo)…".
Probabilmente l’autore con Hyleosaurus villae si riferisce al genere di dinosauro Hylaeosaurus scoperto in Inghilterra e
descritto pochi anni prima da Gideon Mantell nel 1833.
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Raffigurazione ottocentesca dell'Hylaeosaurus descritto da Mantell nel 1833 |
In effetti poi trovando il
volume Sulla costituzione Geologica e geognostica della Brianza dei fratelli
Villa viene riferito del ritrovamento di ossa fossili. I fratelli Villa
associano parte di questi resti all’Hylaeosaurus
di Mantell:
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Pagina 18-19 di Sulla costituzione Geologica e geognostica della Brianza dove i fratelli Villa raccontano il ritrovamento di vertebrati negli affioramenti cretacici della Brianza |
Incuriosito da questa notizia ho fatto ulteriori
ricerche scoprendo che il De Alessandri nel suo articolo Fossili Cretacei della
Lombardia del 1898 ritorna su questa scoperta e così scriveva a pagina 172: “I
Fratelli Villa e lo Stoppani annoverano altresì, fra i fossili dei calcari
marnosi a Inocerami, avanzi di Hyleosaurus
rinvenuti alcuni tra Moiana ed il Maglio di Merone, altri presso Casletto in
riva al lago di Pusiano, che il Balsamo-Crivelli aveva distinto col nome di Hyleosaurus Villae Balsam.”. Però il De
Alessandri continua aggiungendo: “Nella collezione lombarda del Museo Civico di
Milano si conservano alcuni avanzi fossili coi cartellini autografi del Balsamo-Crivelli,
che portano appunto tale determinazione; se in essi però, a mio avviso, può
scorgere tracce od impronte di corpi organici, tuttavia essi sono troppo
incompleti e troppo in cattivo stato di conservazione per potersi riferire con
sicurezza a esseri vertebrati”. De Alessandri ribadisce il suo dubbio sulla
natura del fossile anche in un altro suo lavoro sul Cretacico e l’Eocene
affiorate nel brianzolo (Osservazioni geologiche sulla Creta e sull'Eocene
della Lombardia, pag. 301).
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Giuseppe Balsamo Crivelli che identificò Hyleosaurus villae |
Controllando anche il lavoro dello Stoppani a pagina
211 del suo Studi Geologici e Paleontologici sulla Lombardia, nella lista dei
fossili rinvenuti nella zona, riporta il nome Hyleosaurus villae.Mant. riferendosi quindi anche lui proprio al
genere istituito da Mantell.
Comunque De Alessandri colloca la scoperta di Hyleosaurus villae nella sezione del
Piano di Brenno (ora Formazione di Brenno che va dal Campaniano superiore al
Maastrichtiano).
Purtroppo quando si parla di ritrovamenti risalenti a
quasi due secoli fa è difficile capire di quale portata possano essere tali
scoperte. Ho cercato illustrazione di questi fossili ma non ne ho trovate
(probabilmente non sono mai stati illustrati). Possibile poi che questi fossili
siano rimasti nel Museo di Milano oppure sono andati perduti nel famoso
bombardamento risalente alla seconda guerra dove gran parte della collezione
museale fu distrutta?
Comunque ricapitolando le possibilità riguardanti Hyleosaurus villae sono tre: 1) i resti
fossili in realtà non sono fossili (difficile però che i Villa, appassionati
cercatori e comunque esperti raccoglitori del luogo abbiamo scambiato magari
particolari strutture rocciose per fossili, tanto più che studiosi come Balsamo
Crivelli lo descrive come specie nuova e Stoppani riporta tale scoperta cosa
che non avrebbe fatto se avesse avuto dei dubbi sulla competenza dei Villa); 2)
i fossili erano mal conservati ed in realtà non si trattava di un vertebrato
(magari resti vegetali o di invertebrati come rudiste o inocerami sono stati
confusi con ossa fossili); 3) i fossili della Brianza appartengono ad un grosso
vertebrato (non è detto che fossero però di un dinosauro né tantomeno è
probabile di un Hylaesaurus visto che
tale genere di dinosauro, appartenente alla famiglia dei nodosauridi, visse nel
Cretacico inferiore).
Quindi concludendo ci si può chiedere se davvero
furono scoperti resti di dinosauro o altri vertebrati in formazioni cretaciche della
Brianza a quasi meta ‘800. Difficile dare una risposta definitiva non potendo
ormai più osservare i fossili originali.
Bibliografia (accanto sono indicate le pagine dove
viene nominato Hyleosaurus villae)
Collegno G. (1847) Elementi di geologia pratica e
teorica, Torino. Pag.244.
De Alessandri G. (1898) Fossili cretacei della
Lombardia, Palaeontographia Italica v 4. Pag. 173.
De Alessandri G. (1899) Osservazioni geologiche sulla
Creta e sull'Eocene della Lombardia. Atti Soc. It. Sc. Nat., 38. Pag. 301
Stoppani A. (1857) Studi geologici e paleontologici
sulla Lombardia, Milano Pag. 211
Villa A. & Villa G. B. (1844) Sulla costituzione
Geologica e geognostica della Brianza. Spett. Idust., Milano. Pag. 18 e 19
Autore Dario Marcello Soldan
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