domenica 27 aprile 2014

Calamites del Carbonifero

Durante il periodo Carbonifero vi erano grandi foreste che ricoprivano la gran parte dei territori emersi. Nei depositi carboniferi non è difficile trovare fossili di equiseti, felci di grandi dimensioni e licopodi. 
Sicuramente tra i generi maggiormente diffusi vi era Calamites. Queste piante appartengono all'ordine degli Equisetales (equiseti) e potevano raggiungere facilmente i 10-20 metri di altezza (i nostri equiseti attuali raggiungono al massimo poche decine di centimetri). Come avviene spesso in paleobotanica,  fossili di parti diverse della stessa pianta vengono indicati con nomi diversi: ad esempio i resti fossili di foglie di Calamites vengono chiamate Annularia e Asterophylites. La struttura tipica di Calamites, come tra l’altro quella degli equiseti attuali, era costituita da nodi e internodi, dove a ogni nodo si sviluppavano le foglie.
Con l’inizio del Permiano, a causa del cambiamento del clima che da umido e caldo divenne secco e arido, il genere Calamites si estinse. Tuttavia nel Triassico comparve il genere Neocalamites molto simile alle forme carbonifere. Le Equisetofite (dette anche Sfenofite) presenti oggi, come detto in precedenza, sono di piccole dimensioni e si ritrovano anche nei nostri boschi e campagne in zone umide.


Fossili di fusto di Calamites suckowii (Carbonifero di Clue de Verdaches - Francia)

Annularia sp. (foglia di Calamites)

Ricostruzione di Calamites (da Taylor, 1904)


Autore Dario M. Soldan

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